Quali sono i maggiori paesi produttori dell’olio di oliva?
Share This Article
L’olio d’oliva non è soltanto un alimento, ma un simbolo universale che racchiude storia, cultura e identità dei Paesi che lo producono. Se l’Italia è spesso sinonimo di eccellenza grazie alle sue oltre 500 cultivar e ai 50 oli a denominazione protetta, il panorama internazionale offre altre realtà straordinarie. Spagna, Turchia, Tunisia e Grecia si distinguono per la loro produzione, ciascuna legata indissolubilmente al proprio territorio. Approfondire la geografia e le peculiarità culturali di questi luoghi aiuta a comprendere meglio la ricchezza dell’olio d’oliva e il suo legame con la terra.
Spagna: i vasti uliveti dell’Andalusia e la forza della tradizione
La Spagna, leader mondiale nella produzione di olio d’oliva e che potrebbe toccare 1,3 milioni di tonnellate nella campagna 2024/2025, deve il suo successo ai vasti uliveti che coprono il territorio, in particolare nella regione dell’Andalusia. Con il clima caldo e secco della valle del Guadalquivir, questa zona è ideale per la coltivazione di cultivar come Picual, Hojiblanca, Arbequina e Cornicabra. L’Andalusia non è solo il cuore agricolo della Spagna, ma anche un patrimonio culturale e storico, arricchito da influenze arabe che hanno lasciato un’impronta nella cucina locale e nelle tecniche di coltivazione.
Oltre all’Andalusia, altre regioni come la Catalogna e la Comunità Valenciana contribuiscono alla produzione. Ogni area porta con sé peculiarità uniche, rendendo il panorama spagnolo incredibilmente variegato. I paesaggi collinari, punteggiati di ulivi centenari, sono testimonianza di un rapporto profondo tra la natura e l’uomo. L’olio spagnolo, con il suo gusto fruttato e le delicate note erbacee, rappresenta perfettamente l’essenza di queste terre.
Turchia: crocevia di culture e sapori millenari
La Turchia, con una produzione in costante crescita, si posiziona tra i principali produttori mondiali di olio d’oliva. Il Paese è un crocevia tra Oriente e Occidente, e questa posizione strategica si riflette anche nella diversità delle sue cultivar. Nelle fertili regioni dell’Egeo e del Mediterraneo, come Aydın e Izmir, nascono varietà come Memecik e Ayvalik, che danno vita a oli aromatici e complessi.
La Turchia è un territorio dove il tempo sembra essersi fermato in molti angoli rurali. Gli ulivi, spesso secolari, si estendono su paesaggi ondulati, alternati a rovine archeologiche che raccontano la lunga storia di questa terra. L’olio d’oliva turco, e morbido e fruttato o pungente e piccante a seconda della varietà, è un prodotto che riflette la ricchezza culturale e naturale del Paese.
Tunisia: tra deserto e oasi di ulivi
La Tunisia, incastonata tra il Mediterraneo e il deserto del Sahara, offre un panorama unico per la coltivazione dell’olivo. Le principali aree produttive, generatrici di oltre 340mila tonnellate annue di olio d’oliva, si concentrano nelle regioni centrali e settentrionali, come Sfax e Bizerte, dove il clima mite e le tecniche agricole tradizionali favoriscono la qualità delle varietà Chemlali e Chetoui.
In Tunisia, gli uliveti si fondono con il paesaggio desertico, creando un contrasto mozzafiato. La terra, arida ma fertile grazie a tecniche di irrigazione millenarie, produce un olio dalle caratteristiche uniche. Chemlali e Chetoui sono due cultivar che rappresentano l’anima economica del Paese: il primo dà un olio dolce e delicato, mentre il secondo offre sapori intensi e amarognoli. La Tunisia non solo eccelle nella quantità, ma punta a posizionarsi tra i migliori produttori al mondo grazie a un’attenzione crescente per la qualità.
Grecia: la culla dell’olivo e della civiltà
In Grecia, l’olio d’oliva è più di un prodotto alimentare: è una parte integrante dell’identità culturale e mitologica del Paese. La varietà Koroneiki, che domina le coltivazioni, trova il suo habitat ideale nelle colline del Peloponneso, nelle fertili pianure di Creta e nelle isole dell’Egeo,. Qui, il clima mediterraneo e il suolo ricco di minerali danno vita a un olio verde intenso, caratterizzato da note piccanti e amarognole.
Il legame tra l’olio d’oliva e la cultura greca è profondo. Nella mitologia, l’olivo era un dono di Atena agli ateniesi, simbolo di pace e prosperità. Ancora oggi, gli ulivi sacri del Paese sono considerati un patrimonio inestimabile. La Grecia produce circa 250mila tonnellate di olio d’oliva all’anno, e il suo prodotto è rinomato per la qualità e la stabilità. Le note di pepe nero ed erba appena tagliata ne fanno un simbolo del gusto autentico mediterraneo.